Sono tante le domande e i luoghi comuni intorno ai fiumi. Sono parte del nostro quotidiano, eppure spesso ci fanno paura. Le alluvioni sembrano sempre più frequenti, si discute sulla pulizia dei fiumi, ma non conosciamo davvero come funziona un fiume e quali siano le buone pratiche per tornare ad imparare a convivere con i corsi d’acqua.
A queste ed altre questioni cercherà di rispondere il docente universitario Stefano Fenoglio in una serata organizzata dal Parco del Po Cuneese per venerdì 2 ottobre 2015, alle ore 21, presso l’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo.
L’Italia, per la sua conformazione geologica e morfologica, è una nazione ricchissima di fiumi, con un reticolo idrografico enorme ed estremamente ramificato. Tuttavia, nel nostro paese, l’approccio alla conoscenza e alla gestione dei fiumi è stato sempre generalmente più politico/ingegneristico che tecnico/ecologico.
Il Parco del Po Cuneese presenta nel proprio logo traccia di una profonda connotazione fluviale, ma per la maggior parte delle persone, i fiumi sono scomparsi dalla realtà del paesaggio e vengono presi in considerazione solamente in occasione di grandi calamità, come alluvioni o secche prolungate. Nella realtà, i fiumi sono sistemi ecologici complessi e dinamici, con una profonda influenza sul nostro territorio e sulla nostra vita. I fiumi trasportano acqua e materiali, metabolizzano ingenti quantità di sostanza organica e ospitano comunità biologiche uniche.
Solamente una maggiore conoscenza dei processi e delle dinamiche che regolano la vita e l’evoluzione dei nostri fiumi può garantirne una corretta gestione ed assicurarci una sostenibile convivenza.
Il relatore: Stefano Fenoglio è stato uno dei primi e più assidui collaboratori scientifici del Parco del Po Cuneese. Bagnolese, è docente presso l’Università del Piemonte Orientale, ove è titolare, tra gli altri, del corso di Idrobiologia. Ha scritto oltre duecento articoli scientifici e alcuni libri, tra cui “Lineamenti di Ecologia Fluviale”, pubblicato da DeAgostini e il recentissimo “Animali di montagna delle Alpi Sudoccidentali”.