Saluzzo: il punto di incontro per i maggiori esperti nazionali, e non solo, del programma MaB Unesco. Sabato, al San Giovanni resort, è stata organizzata la prima giornata piemontese interamente dedicata al tema “Il MaB Unesco incontra il Monviso”, curata dal Parco del Po cuneese. Tre le sezioni del convegno, corrispondenti a altrettanti argomenti: la “governance”, ossia le forme e le funzioni attraverso cui sarà gestito il riconoscimento Unesco da parte della “cabina di regia” dell’Area MaB del Monviso; la “zonizzazione”, vale a dire la ripartizione di tutto il territorio in aree che hanno, ciascuna, una vocazione specifica e gli strumenti e le strategie di sviluppo locale, che utilizzeranno strumenti innovativi che potranno essere la Carta Europea del Turismo (www.european-charter.org), il Contratto di Fiume (www.regione.piemonte.it/acqua/contratti.htm) e il Sistema di Gestione ambientale – paesaggistico (www.sgap.it).
Molto apprezzati l’architetto Anna Maria Maggiore, capo settore del Mattm (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), e a Maria Maddalena Alessandro, in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sono intervenuti anche i delegati del Comitato nazionale MaB Francia (esiste un progetto di convergenza tra Italia e Francia affinché siano riconosciuti come «Riserva Transfrontaliera della Biosfera»), fra cui la direttrice Catherine Cibien “Sono felice che il progetto porti il nome del massiccio al confine fra Italia e Francia – ha detto – per noi sarebbe la terza riserva transfrontaliera”.
Anna Maria Maggiore, tra i promotori del rilancio del Comitato Mab Italia che ha ripreso a pieno i suoi lavori nel novembre 2011, ha ribadito che “per noi si tratta invece della prima riserva transfrontaliera. È un lavoro fra due parchi confinanti, per ottenere insieme un risultato importantissimo. Quando si è riformato il Comitato, abbiamo incontrato quasi subito il Parco del Po cuneese, e abbiamo constatato che aveva già fatto molto lavoro per la candidatura. Allora, però, c’era ancora indecisione sull’ipotesi di presentare un dossier transfrontaliero. Poi ci siamo confrontati con i delegati del MaB francese, e abbiamo capito che ne valeva la pena. È un’iniziativa molto importante per l’ambiente, e mi auguro che tutto proceda per il meglio”.
Anche William Casoni, assessore regionale a Parchi e Aree protette, appoggia il progetto: “Fin dall’inizio sono stato incaricato dalla Giunta piemontese di sostenere il dossier di candidatura. Il riconoscimento dà visibilità al territorio, incentiva le visite e porta a una rigenerazione economica. Non è un vincolo, ma un’opportunità per il mercato e per il territorio, e per noi è un simbolo importante. I turisti, infatti, scelgono quali luoghi visitare anche in base a questo tipo di indicazioni. E questa è oggettivamente una buona candidatura, a cui si deve augurare il successo”.
Michael Weber, presidente della RB del Vosges du Nord, ha raccontato l’esperienza della Riserva transfrontaliera Vosges du Nord/Pfalzerwald, fra Francia e Germania, un esempio di governance ben funzionante tra due nazioni.
Ha partecipato anche Giorgio Andrian, componente ormai conosciuto del gruppo di lavoro del Cursa (il Consorzio Universitario per la ricerca socioeconomica e per l’ambiente, che ha curato il dossier di candidatura), che ha parlato del modello della Riserva della Biosfera del Monviso, della partizione dei territori (“zonizzazione”, appunto) e della continuità fra l’Italia e la Francia. Jean Daniel Cesaro, delegato del Parc naturel régional du Queyras, ha descritto la zona francese e il lavoro per preparare la candidatura “dall’altro versante”.
In una pausa dei lavori, i presidenti del Parc naturel régional du Queyras, Yves Goic, e del Parco del Po Cuneese, Silvano Dovetta, hanno firmato un accordo per ufficializzare l’unione delle candidature nazionali (l’Area della Biosfera del Monviso ed il Territoire de Biosphère Mont- Viso) al programma «Man and Biosphere» per ottenere il riconoscimento, da parte dell’UNESCO, della “Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso”, possibilmente dal 2013, e programmato altri lavori comuni da svolgere nei prossimi anni. “Siamo entrambi molto soddisfatti di tutto l’interesse che si è creato e riteniamo importante, anche alla luce della crisi economica che stiamo attraversando, accelerare i tempi, sia per risparmiare risorse che per arrivare a un riconoscimento che potrà favorire il rilancio del territorio e, ci auguriamo, portare risorse in tutta l’area del Monviso”, commentano Dovetta e Goic.